Audrey Hepburn, lo stile di una diva
Una serata a teatro è l’occasione per ricordare Audrey Hepburn: mi ispiro allo stile iconico e senza tempo della diva in Colazione da Tiffany e scelgo un lungo tubino nero, elegante per definizione (Givenchy): raccolgo i capelli, un filo di perle e sono pronta. Se in lei, sottile ed eterea, la classe è innata, lo stile si può imparare, anche solo per imitazione.
Il tubino ha attraversato indenne quasi un secolo: pur variato nella silhouette (lungo, corto, di pelle, a corolla, incrociato e così via) rimane sempre must have di ogni armadio femminile, adeguandosi agli standard di ogni epoca: dal New Look di Dior, con punto vita in evidenza e appeal da diva hollywoodiana, alle linee rigorosamente a trapezio degli anni Sessanta, fino ad oggi, declinato in innumerevoli interpretazioni, senza mai perdere la sua allure tres chic.
L’idea in più: indossalo con dei manicotti di lana/cashmere per rendere più casual il classico tubino.
Essenziale, altamente democratico, sta bene a tutte, funziona in tutte le occasioni, ha una versatilità incredibile, risolvendo per noi l’annosa questione del “cosa mi metto”, lo si può indossare sia nelle occasioni più informali, con opportuni accessori casual, sia nelle occasioni ufficiali, quando bisogna essere impeccabili.
Era il 1926, quando per la prima volta apparve sulle pagine di Vogue il disegno firmato Coco Chanel del primo tubino: un abito nero al ginocchio, accollato e con le maniche lunghe, the little black dress, in origine abito da lutto, trasformato da Coco in abito da cocktail e da sera: noi tutte lo indossiamo ancora oggi come passe-partout quando non abbiamo tempo per soste interminabili davanti all’armadio.
In seguito Audrey Hepburn sarà la testimonial di questa icona dello stile, simbolo di eleganza minimalista ed essenziale, quando ne indossò una versione creata da Givenchy appunto per Colazione da Tiffany rendendolo immortale.
Il tubino originale del film fu poi donato all’associazione benefica City of Joy, fondata dallo scrittore francese Dominique Lapierre. Di recente è stato battuto all’asta e riacquistato dalla maison Givenchy.
Tantissimi, gli adepti del LBD (LittleBlackDress), piu’ o meno celebri: da Wallis Simpson, che dichiarava che “un buon tubino nero non ha bisogno di altro”, ad Edith Piaf, fino al maestro Karl Lagerfeld, che lo considera il capo iconico, elegante per eccellenza.
Nei box: in alto, abito con gonna a corolla Miss Selfridge PREMIUM.
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