Pon-pon mania: il lato pop dello street-style
Una mostra sull’Egitto di Amenofi II è l’ennesima occasione per visitare il Mudec di Milano e mi ritrovo a pensare ad un look spiritoso e pop in accordo con un moderno tempio del design, così mi ricopro di pon-pon.
Inizialmente il termine, coniato nel XVI secolo in Inghilterra stava ad indicare un mazzo di nastri, piume e fiori da appuntare sui vestiti o sui cappelli, il pon-pon ( o il inglese pompom, ma le grafie sono moltissime), passa poi a indicare una decorazione che richiama le atmosfere seventies. E’ un vezzo che rimanda subito all’infanzia, è allegro, colorato e morbido: quei teneri ciuffi in lana o in pelliccia che ricordano i peluche dalla ribalta degli anni 70 tornano ai giorni nostri, nonostante numerose citazioni nel corso degli anni. Dall’interpretazione del 2009 sui sandali di John Galliano alle proposte di Carolina Herrera per la sfilata del 2012, per continuare con lo stivaletto basso di Gucci creato da Alessandro Michele per la sua prima passerella del 2015, e ancora Stella McCartney, e Aquazurra.
E’ però Fendi che ha contribuito più di tutti al loro ritorno qualche stagione fa proponendoli, rielaborati dalla creatività Karl Lagerfeld, in spiritosi bag charm dotati di occhi minacciosi e divenuti l’oggetto del desiderio di fashioniste e trendsetter. Nella stagione autunno/ inverno 2017-2018, dopo aver impazzato durante l’estate su capi di abbigliamento e accessori, sono ancora protagonisti in versione calda e coccolosa.
Il look che ho adottato comprende un maglione a uovo con applicazioni tono su tono e un pantalone maschile effetto grisaglia ( Zara), una giacca doppiopetto a maniche corte in piumino arancione (Hogan by Yoox) e anfibi decorati da una cascata di pon-pon colorati (Fendi).
Certo un peccato essere venuta in bici… altrimenti avrei avuto quel simpatico portachiavi dell’auto, rigorosamente con il pon-pon.
Divertita e colorata mi godo la visita, soddisfatta di me.
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